Shockadvertising, quando il dibattito viene ricercato, non evitato.

Shockadvertising significa letteralmente pubblicità che sciocca gli individui grazie all’utilizzo di messaggi e immagini che suscitano un forte impatto emotivo.

L’esperto per eccellenza nell’utilizzo di tale tecnica pubblicitaria è Oliviero Toscani, che ormai da anni utilizza questa tipologia di comunicazione all’interno delle campagne pubblicitarie che crea.

Più volte denunciato per la crudezza e la violenza delle immagini che utilizza, è spesso incorso nella censura come in occasione della campagna per il marchio di abbigliamento Nolita. La scelta shock è stata quella di utilizzare come testimonial una modella anoressica per denunciare la magrezza nel campo della moda. Secondo lo IAP questa campagna realizza una strumentalizzazione della malattia a fini commerciali e offende la dignità delle ragazze anoressiche.

Al di là dei moralismi, se Toscani continua con la sua “opera di shock”sociale vuol dire che questo genere di comunicazione funziona, quindi che le aziende sue clienti ne traggono profitto sia in termini di vendite che di ritorno di immagine.

Nonostante gli accesi dibattiti e discussioni, tale strategia dimostra la sua grande efficacia se non rimane “isolata”. Alla fase di shock, infatti, deve subentrare una fase rassicurante, che in comunicazione si traduce in azioni convenzionali in cui il marchio riporti equilibrio e stabilizzazione attraverso la trasmissione di valori che il target possa condividere e in cui possa facilmente identificarsi.

È quanto avvenuto nel caso del marchio Nolita che, dopo aver “destabilizzato” l’opinione pubblica, ha subito diffuso la sua immagine e filosofia, dove la bellezza non è un fine ma un aspetto da preservare attraverso la cura e la valorizzazione del proprio corpo.

Operazione che ha continuato con il concorso lanciato nel 2009, Looking for Trendsetter, alla ricerca di una ragazza che incarnasse la propria filosofia: femminilità, semplicità, romanticismo e una smisurata gioia di vivere, il tutto unito ad un pizzico di spregiudicatezza.

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